Rubrica di viaggi (mentali)
Ecco il secondo appuntamento con la Rubrica di viaggi (mentali) di eleswim, illustrati da Anna. Vi porteremo a visitare le città più belle, ma soprattutto, entreremo nei musei per riscoprire assieme i loro capolavori. Non temete, troveremo il modo di visitarli stando seduti comodamente sul divano. Scopriamo come!
Ah Paris, Paris, la capitale del romanticismo e di sognatori ad occhi aperti. Storicamente, polo attrattivo per artisti squattrinati. Più frequentemente solo di passaggio, come meta di rito per lo sviluppo artistico, chi per rimanerci (e sopravvivere) più stabilmente: svariate personalità provenienti da tutto il mondo popolavano le aree bohemien di Montmatre e Montparnasse tra la fine del 1800 fino al secondo dopoguerra. Artisti, letterati, ben pensanti, commercianti d’arte, filosofi, condividevano baracche (studi), ritrovandosi nei Cafès per bere e ristorarsi. Tra colleghi e amici nascevano confronti, dibattiti, rivalità e profondi legami. In quel quartiere fervente, graziato dalla polizia, emergono, tra i personaggi di spicco miei favoriti, Amedeo Modigliani e Pablo Picasso, eterni rivali e sciupafemmine.
Quattro sono i punti di riferimento tra cui si collocano le scorribande degli artisti squattrinati di cui prima: Tre Cafès: "La Rotonde", "Le Sélect", "Le Dôme" e un ristorante "La Coupole". Modì ci si trasferì nel 1906, per rimanerci fino a tragica morte, divorato dalla malattia (tubercolosi) e dall'alcolismo. La sua più grande musa e amore fu Jeanne Hebuterne, con cui andò a vivere all'8 bis di rue Amyot. Ad oggi in quella via è rimasta solo una piccola targhetta che ne testimonia il passaggio.
Bello, elegante, povero e maledetto, dal talento indiscusso. Le sue tele magnetiche con pennellate leggere e sensuali. "I Colori dell'Anima" è un film che ne racconta l'affascinante e rocambolesca vita. Su YouTube lo trovate per intero in lingua originale, clicca qui.
Se invece preferite leggere, segnalo il libro di Corrado Augias "I Segreti di Parigi" per una lettura curiosa e scorrevole con narrazioni legate alla capitale francese, tra cui quella di Modì e altri della École de Paris.
Picasso, l'altro tra i miei personaggi preferiti di Parigi a inizio XX secolo, alloggiava invece in un luogo chiamato Le Bateau-Lavoir, per le sue sembianze di barca e funzioni da lavanderia, tra le altre. Attorno a lui ruotavano personalità notevoli, dalla spiccata preparazione e cultura, talvolta anche bizzarre. Gertrude Stein è sicuramente tra le più rilevanti, specialmente per l'influenza che ha avuto nel rendere Picasso il colosso che è tutt'ora. La Stein dettava tendenza e racconta la sua esperienza con Picasso in un libricino delizioso della Adelphi Editore. Lì scrive che ne è stata rapida fin dal primo incontro, come un'intuizione fulminante.
Altro interessante punto di vista, prezioso per respirare l'aria Parigina di quel tempo in maniera piuttosto fattuale, è quello di Alice Toklas (segretaria, amante e amica della Stein). Nel libro "Autobiografia di Alice Toklas, Gertrude Stein" racconta il crocevia di gente che frequentava la casa-salotto della Stein.
Museo meno noto, che forse passa in secondo piano per i turisti "di fretta", è il Museo Nazionale Picasso Parigi a rue de Thorigny. Di recente è stato ristrutturato l’intero palazzo storico che lo ospita, “Salé”, nel cuore del quartiere Le Marais. Al suo interno più di 3000 opere del pittore spagnolo tra dipinti, disegni, carte, fotografie e sculture.
Tuttavia, le promesse di inizio articolo erano altre e vanno rispettate: visitare i musei più belli senza lasciare le mura di casa. Tutto questo è possibile grazie a “Google Arts and Culture”, che rende disponibili con un solo click interi musei che aprono le loro porte con l’aiuto della realtà aumentata. È possibile immergersi nelle sale, usando il cellulare come cursore direzionale. Ed ancora, proiettare quadri in dimensioni reali sulle pareti di casa. Entriamo insieme al Musée d’Orsay.
In questo magnifico edificio di primi '900 tra marmi, ferro battuto e vetrate, è contenuta una tra le più inclusive collezioni di arte 1848 al 1914 al mondo. Visitarlo una sola volta non basta: oltre alle esposizioni temporanee sempre nuove, godono di una vita movimentata anche le opere permanenti. Nuovi allestimenti, prestiti e donazioni scombinano spesso le carte in tavola. Qui gli aggiornamenti.
Piccola chicca per il viaggiator curioso...
Da Le Marais è facilmente raggiungibile rue Rivoli, in cui al civico 59, tra grandi negozi di vestiti modaioli, si trova un palazzo ex “squatters” in cui gli artisti risiedono, lavorano ed espongono le proprie tele. Difficile non riconoscere il palazzo, che presenta sceniche decorazioni sulla facciata in continuo mutamento. Al suo interno trionfa l’eccesso di decorazioni, opere d’arte in vendita, molte ancora in corso d’opera. Una finestra atemporale nel cuore di una via moderna e chiassosa.
In conclusione, come sempre dopo tanta cultura, è arrivata l'ora della merenda. L'infallibile profumo di crêpe ci fa volare a Rue du Montparnasse.