Lo so, la sessione esami è impegnativa. È difficile ricavare del tempo per ciò che ci piace, per andare a fare shopping sfruttando i saldi (ma perché devono coincidere proprio con la sessione invernale?!), è difficile persino trovare il tempo per avere una vita sociale e ricordarsi di essere persone con la capacità di relazionarsi con il prossimo, quindi, figuriamoci se troviamo il tempo per visitare una mostra o un museo!
Però, se ce l’ho fatta io, vi assicuro che potete farcela anche voi e che dopo starete benissimo.
Innanzitutto, uno spassionato consiglio che vi do per il weekend è quello di andare a visitare “Affordable Art Fair” a Milano, il cui cuore è in via Tortona 27, al Superstudio Più.
Questa fiera d’arte contemporanea è un evento che ormai si tiene ogni anno a Milano e stuzzica il palato di chi vorrebbe acquistare arte, ma non ha mai trovato la motivazione sufficiente per spendere cifre considerevoli. Qui si ha l’occasione di portarsi a casa un bel quadro o un oggetto d’arte a cifre super accessibili. Da non perdere!
Altro consiglio che vi do per staccare un po’ la spina dalla quotidianità e per far visita ad un museo degno del viaggio, è: andate al Museo Egizio di Torino!
Da poco ha visto terminare il restauro durato 5 anni, impresa veramente ammirevole in quanto la direzione è riuscita a non chiudere mai il museo al pubblico durante i lavori. Ciò significa che talvolta la collaborazione tra privato e pubblico funziona – e anche bene!
All’esterno sorvegliano l’ingresso due grandi statue che danno subito la sensazione di essere sul set del film “La Mummia – il ritorno”, inquietanti, ma fascinose.
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Statua ingresso Museo Egizio, Torino
Anche il salone d’ingresso contribuisce a restituire la medesima sensazione: biglietteria, negozio per gli acquisti e area d’attesa sono tutti contenuti in questa enorme stanza con soffitti alti, un colonnato ai margini, pavimenti in pietra scura, pareti di specchi imbruniti e illuminazione a faretti, che se ti avessero chiesto di descrivere l’ingresso di un templio dell’aldilà, l’atmosfera sarebbe proprio quella.
Il museo è strutturato su più livelli e la visita si svolge in ordine cronologico. Si giunge nella prima sala dopo un turbinio di scale mobili dove, in caso di ingorgo, l’unica cosa in cui speri è che il signore davanti a te non inchiodi una volta giunto al pianerottolo, perché altrimenti gli finiresti dritto nel sedere, accompagnato dal moto inesorabile dell’intransigente scala, che non fa sconti a nessuno. Una volta aver superato incolumi questo primo passaggio si viene catapultati in una stanza stretta e lunga in cui si inizia a vedere i reperti che raccontano la storia del popolo Egizio, a partire dalla più antica mummia meglio conservata.
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La Mummia più antica, Museo Egizio, Torino
I vari piani raccontano le diverse epoche che hanno caratterizzato l’evolversi di questo antico popolo, dall’Antico Regno, all’Epoca Romana Tardoantica ed è meraviglioso osservarne le usanze ed il linguaggio fortemente simbolico con cui ogni oggetto veniva decorato.
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Dettaglio Sarcofago di donna, Museo Egizio, Torino
Si entra in un mondo in cui la vita ultraterrena ha quasi più valore di quella terrena e in cui il corpo di un defunto viene trattato con più cura di quello vivente. Mito, magia, religione e sacralità sono concetti qui fortissimi e nella nostra realtà occidentale un po’ sottovalutati, forse, ma sui quali le cronache di oggi tornano a farci riflettere.
In questo contesto è palpabile la forza con cui un’idea non provata empiricamente riesce a manovrare l’operato di un intero popolo per secoli. La sola fede nella vita dopo la morte ha condotto una stirpe a creare tombe imponenti, statue enormi, utensili vari ed oggetti straordinari con mezzi poverissimi.
La sala che ripaga del viaggio fino a Torino (se non siete di quelle parti) è sicuramente l’ultima. Si tratta della “Galleria dei Re”. L’ambiente è ancora una volta di colore scuro, sembra un templio antico di adorazione delle divinità e ospita tutte le statue acquistate dal museo che ritraggono potenti faraoni, sfingi, dei. Lo spettatore torna a sentirsi a metà tra Lara Croft in “Tomb Raider” ed Indiana Jones ne “I predatori dell’arca perduta”, finché esce da quel magico mondo e si ritrova nello Store a comprare il catalogo del Museo senza essersene neanche reso conto.
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Galleria dei Re, Museo Egizio, Torino